30 Jul 2021
A seguito della pubblicazione della Legge di Bilancio in Gazzetta Ufficiale, per tutto l'anno in corso, è possibile richiedere il bonus sicurezza 2021 per gli impianti di sicurezza. Il provvedimento, rientra nelle agevolazioni previste per il bonus ristrutturazioni, consiste nella possibilità di detrarre il 50% delle spese sostenute per l'acquisto e l'installazione di sistemi di videosorveglianza e allarme.
Cosa rientra nel bonus sicurezza 2021
Gli incentivi, nell'ambito del bonus sicurezza 2021, consentono di beneficiare di uno sconto fiscale pari alla metà dell'importo speso, fino a un limite massimo di 96mila euro, per gli interventi che riguardano la difesa passiva e attiva degli immobili. Dunque, tra le spese ammesse dall'Agenzia delle Entrate, oltre agli impianti di videosorveglianza, rientrano anche gli impianti di allarme, telecamere o fotocamere e videocitofoni. Inoltre, è stato reso noto che per ottenere le detrazioni fiscale non è necessario avviare un cantiere per la ristrutturazione dell'abitazione ma è possibile usufruirne anche se si intende installare unicamente i presidi di sicurezza ammessi.
Bonus sicurezza 2021: chi può richiederlo e come
Gli incentivi possono essere richiesti da qualunque contribuente soggetto al pagamento delle imposte sui redditi, purché sia una persona fisica. Quindi possono farne richiesta:
- proprietari di immobili;
- usufruttari o comodatari;
- soci di cooperative;
- imprenditori individuali possono richiederlo per gli immobili non annoverati tra beni strumentali;
- le società semplici in nome collettivo;
- le imprese familiari.
Risulta fondamentale che la detrazione fiscale sicurezza del 50% venga richiesta per strutture già esistenti e, dunque, non in stato di costruzione.
Per ottenere il bonus sicurezza 2021 è necessario seguire degli step precisi affinché la pratica sia eseguita correttamente:
- per prima cosa, bisogna avviare una pratica per il rimborso riportando la data precisa degli interventi. Possono essere rimborsati tutti i lavori avvenuti a partire dal 1 gennaio 2018;
- è necessario che i lavori siano stati pagati mediante bonifico bancario o postale parlante;
- in caso di finanziamento, è necessario che la società finanziatrice abbia trasmesso il denaro al beneficiario tramite bonifico;
- eseguite le procedure descritte, la richiesta va allegata alla dichiarazione dei redditi indicando l'ammontare della spesa sostenuta;
- se non si procede mediante bonifico, è possibile usufruire dello sconto in fattura o della cessione di reddito, inviando telematicamente la pratica all'Agenzia delle Entrate.
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